IL COLPO DI STATO IN GUATEMALA  

Eisenhower

Dwight David Eisenhower presidente USA dal 1953 al 1961. Egli assieme con il Segretario di Stato  John Foster Dulles, adottò la pratica delle operazioni segrete, condotte dalla  CIA,  diretta da   Allen Dulles, per interferire contro i governi esteri accusati di simpatie per il comunismo.

John Foster Dulles

John Foster Dulles fu Sottosegretario di Stato sotto la presidenza  Eisenhower dal  1953 to 1959. Fu una delle figure predominanti durante gli anni della "guerra fredda"








Allen Dulles

Allen Welsh Dulles, direttore della CIA  dal 1953 al 1961. Fratello del Segretario di Stato John Foster Dulles. Sotto la sua direzione la CIA organizzò una serie di colpi di stato per eliminare capi di stato stranieri sgraditi agli USA. Ma nel 1961 a seguito dell' insuccesso dello sbarco nella Baia dei Porci, Dulles venne silurato da Kennedy

Gli anni 1953 -1954 videro l' avvio da parte dell' amministrazione statunitense della politica delle operazioni sotterranee svolte dalla CIA miranti a destabilizzare i governi dei paesi considerati non favorevoli a Washington ed il tentativo di instaurare al loro posto regimi compiacenti che favorissero la penetrazione economica delle imprese americane ed offrissero appoggio e collaborazione militare in funzione antisovietica.  Dapprima in Iran e successivamente in Guatemala le operazioni di creazione di dissenso interno, destabilizzazione dei governi e pianificazione di colpi di stato ebbero successo.  Artefice  delle operazioni segrete  condotte in ossequio alla politica  di  Dwight David Eisenhower e di  John Foster Dulles fu la CIA di  Allen Welsh Dulles. A seguito dell' uscita di scena di Eisenhower e dopo lo smacco dello sbarco nella  Baia dei Porci,  la credibilità della CIA, subì un duro colpo e i regimi filo-americani ed impopolari, frutto dell' attività di Dulles, in Iran, e in Guatemala, vennero visti nella loro realtà come brutali e corrotti. Allen Dulles venne infine silurato da Kennedy.


Il Guatemala prima dell' intervento americano

Negli anni precedenti la seconda guerra mondiale il Guatemala, sotto la presidenza autoritaria di Jorge Ubico, da una parte conobbe un periodo di riorganizzazione e modernizzazione dell’ amministrazione, di lavori pubblici e di apertura ai capitali esteri, dall’ altra, lo sviluppo economico derivato dalla parziale modernizzazione  procurò vantaggi  sopratutto per la classe dei grandi proprietari terrieri, suscitando il malcontento nella classe media.  
Alcune  azioni di governo del presidente Ubico mirarono comunque a migliorare le condizioni di vita degli indios e delle classi più modeste della popolazione: ad esempio fu abolita  la pratica della riduzione in schiavitù per debiti,  fu resa possibile la libera circolazione degli indios e  migliorarono le strutture sanitarie del paese.

mappa del Guatemala 

Per risollevare il Guatemala dalla depressione economica Ubico aprì il paese al capitale statunitense e, sotto il suo regime, la United Fruit Company divenne la compagnia più importante del Guatemala: la compagnia ricevette particolari facilitazioni dal governo (esenzioni dalle tasse sulla proprietà e sulle esportazioni ed in pratica controllava buona parte delle attività produttive del paese comprese linee ferroviarie e centrali elettriche nonché le strutture portuali di Puerto Barrios sulla costa atlantica).
Ubico, comunque era noto anche per gli atteggiamenti pittoreschi e stravaganti: era un grande ammiratore di Bonaparte e, avendo combattuto con successo nelle fila dell’ esercito guatemalteco nella guerra contro il Salvador, diede grande importanza e potere ai militari esaltando la “missione educatrice delle caserme”.
Negli ultimi anni il governo fu completamente incapace di rinnovarsi, nonostante le esigenze di cambiamento,  Ubico rimase caparbiamente aggrappato al potere e contemporaneamente  crebbe l’ ossessione verso la sicurezza. Alla fine nel 1944 un colpo di stato congiunto tra militari progressisti e forze d’ opposizione lo detronizzò.  Il potere fu brevemente amministrato da una giunta militare che immediatamente organizzò  delle libere elezioni. Con l' 85% dei voti fu eletto il professor Juan Jose Arévalo che, all’ inizio del 1945, assunse il titolo di 24° presidente del Guatemala 

Arévalo


Juan Jose Arévalo (1904-1990) presidente guatemalteco dal 1945 al 1951 e primo presidente democraticamente eletto nella storia del paese

Arevalo era un educatore ed un saggista. Durante i 14 anni della dittatura ubichista  aveva vissuto in esilio in Argentina , insegnando filosofia all'università di Tucumán, ma era già molto noto in patria per il successo dei suoi libri di pedagogia, di politica e di filosofia. Certamente riformista, ma fermamente contrario al comunismo ed al Marxismo, la sua  politica  fu di stampo socialdemocratico: la sua visione politica è stata chiamata Socialismo Espiritual. I diritti civili furono indubbiamente visti come essenziali per lo sviluppo del cittadino, ma, al tempo stesso, le libertà individuali dovevano comunque essere esercitate nei limiti necessari per un corretto sviluppo ed ordine sociale. Dunque per Arevalo la democrazia richiedeva la preminenza della sicurezza nazionale e sociale sui diritti civili e le libertà personali. In questo senso la visione socialdemocratica di Arevalo era in opposizione dell’ individualismo delle democrazie liberali occidentali. Fu questa la ragione per cui settori conservatori della società e, ovviamente, gli Stati Uniti, accusavano il presidente di cripto comunismo. In realtà, come detto, l’ azione di Arevalo fu sempre contraria al comunismo che egli considerava contrario alla natura umana. Il presidente esiliò diversi attivisti comunisti, rifiutò di legalizzare il Partito Comunista di Guatemala rimosse funzionari di governo che avevano legami con la stampa comunista e chiuse l’ istituto di istruzione marxista Escuela Claridad. Il nuovo governo si occupò dei più urgenti problemi sociali e del lavoro e nell' ottobre del 1946 creò l' instituto guatemalteco de seguridad social. L' IGSS cominciò a tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori dapprima su scala ridotta regionale e poi espandendosi.  Contemporaneamente nacquero liberi sindacati e migliorarono le condizioni della  classe media e dei meno abbienti. I miglioramenti furono più sensibili nelle città, nelle aree rurali il governo non ebbe la forza e la possibilità di effettuare una completa riforma agraria e gli sforzi per migliorare le condizioni dei contadini ottennero poco successo in mancanza di una efficace lotta al latifondo e redistribuzione delle terre.

Nelle elezioni del  1951, proprio sulla base di una piattaforma elettorale che contemplava anche la riforma agraria, fu eletto presidente Jacobo Arbenz Guzman che era stato uno dei militari che avevano organizzato la rivoluzione dell' ottobre 1944 contro il regime di Ubico ed aveva ricoperto il ruolo di ministro della difesa sotto il governo democratico di Arevalo rimanendo fedele al presidente durante un tentativo di colpo di stato portato avanti nel luglio del 1949 da settori conservatori alleati con esponenti dell' esercito. Arbenz Guzman fu dunque il secondo presidente democraticamente eletto nella storia del Guatemala e per la prima volta vi era stato un passaggio di poteri svoltosi a seguito di libere elezioni.

Jacopo Arbenz Guzman

Jacobo Arbenz Guzman (1913-1971) partecipò alla rivoluzione del 1944 contro Ubico. A seguito delle elezioni del 1951 succedette per voto popolare a Juan Jose Arévalo nella presidenza della repubblica

Il governo di Guzman continuò il piano di riforme già messo in atto da Arevalo ed in particolare intraprese la non più differibile riforma agraria. Nel 1945 il 2% della popolazione possedeva il  70% di tutta la terra fertile e però ne coltivava solo il 12%. Il decreto 900 prevedeva che venissero espropriate le terre, di proprietà di privati,  risultanti non effettivamente coltivate, e che tali terreni fossero poi riassegnati a contadini e braccianti. Era ovviamente previsto l' indennizzo dei proprietari, ma tale indennizzo era computato in base al valore del terreno che il proprietario aveva dichiarato  ai fini fiscali, valore  che naturalmente  i grossi proprietari avevano fino a quel momento dichiarato il più basso possibile.  Ovviamente la più colpita dalla nuova legge (denominata "Decreto 900") fu la United Fruit Company: a seguito dell’applicazione del  “Decreto 900”, il governo del Guatemala espropria quasi 156.000 ettari di terra alla sola compagnia United Fruit, pari al 64% del totale della terra di sua proprietà, distribuendola a circa 138.000 famiglie povere alle quali viene assicurata assistenza tecnica e accesso al credito bancario (5). 

La UNITED FRUIT COMPANY
L' U.F.C. nacque nel 1899 a Boston dalla fusione di due società precedentemente in concorrenza tra loro. I due soci fondatori Andrew W. PrestonMinor Cooper Keith divennero rispettivamente presidente e vicepresidente. La società  nella prima metà del 900 giunse a essere la "compagnia bananiera" più grande del mondo, con piantagioni in Colombia, Costa Rica, Cuba, Honduras, Giamaica, Nicaragua, Panama e Santo Domingo. In poco tempo Keith divenne proprietario del 10% del territorio costaricano e si fece conoscere come “il re senza corona dell’America centrale”. Oltre alle piantagioni la società possedeva una propria flotta di navi e interessi e proprietà nelle ferrovie di tutta l' America Centrale governando quindi tutte le fasi di coltivazione, spedizione e commercializzazione del prodotto (tipicamente banane ed ananas).
Nel 1930 inizia la scalata alla UFC Sam Zemurray figlio di un contadino ebreo della Bessarabia (Russia) ed  arrivato negli USA nel 1892, a 15 anni. Zemurray non sapeva nemmeno parlare molto bene l' inglese, ma in poco tempo riesce a farsi strada negli affari. Nel 1930 vende la sua società alla UFC in cambio di 300.000 azioni. E' il primo passo per impossessarsi della società. nel 1933 Zemurray riesce ad impadronirsi del controllo dell' intera UFC e diviene "Sam the Banana Man". Occuperà la presidenza o comunque  posizioni di rilievo all' interno della società praticamente fin quasi alla sua morte avvenuta nel 1961.

Il poeta Pablo Neruda dedica addirittura una poesia alla UNITED FRUIT in cui  causticamente evidenzia la sua enorme potenza nella regione:

United Fruit Co.
"Appena squillò la tromba,
tutto era pronto sulla terra,
e Geova divise il mondo
tra Coca Cola Inc., Anaconda,
Ford Motors, e altre società:
la Compagnia United Fruit
si riservò la parte più succosa,
la costa centrale della mia terra,
la dolce cintura dell'America.
Ribattezzò le sue terra
"Repubbliche Banane",
e sopra i morti addormentati,
sopra gli inquieti eroi
che conquistarono la grandezza,
la libertà e le bandiere,
instaurò l'opera buffa:
cedette antichi benefici,
regalò corone imperiali,
sguainò l'invidia, e chiamò
la dittatura delle mosche
mosche Trujillo, mosche Tavho,
mosche Carias, mosche Tartinez,
mosche Ubico, mosche umide
d’umile sangue e marmellata,
mosche ubriache che ronzano
sopra le tombe popolari,
mosche da circo, sagge mosche
esperte in tirannia.
Tra le mosche sanguinarie
sbarcò la Compagnia
stipando di caffè e frutta
le sue navi che poi scomparvero
come vassoi con il tesoro
delle nostre terre sommerse.
Frattanto, entro gli abissi
pieni di zucchero dei porti,
cadevano indios sepolti
dal vapore del mattino:
rotolò un corpo, una cosa
senza nome, un nome caduto,
un grappolo di frutta morta
finita nel letamaio."
(1950 da "Canto general" - parte II - vv 700-740)

Anche altre riforme  del governo Arbenz vanno a collidere con gli interessi americani nella regione. Non c' è intervento statale in campo ferroviario, ma la costruzione di strade è vista come concorrente rispetto l' attività della compagnia statunitense che controlla le ferrovie. Nel campo energetico Arbenz propone la costituzione di un'impresa guatemalteca per la produzione dell'energia elettrica: anche qui non c'è espropriazione ma  concorrenza alla compagnia statunitense   che controlla le centrali elettriche del paese. Nel campo politico vengono definitivamente liberalizzati tutti i partiti ed i sindacati compreso quindi anche il partito comunista.
Le  iniziative  del governo di J. Arbenz Guzman,  fecero gridare allo scandalo l' amministrazione americana che cominciò ad accusare il Guatemala di comunismo e collateralismo con la Russia sovietica, il paese fu definito da Allen W. Dulles come "la testa di ponte sovietica nell' emisfero occidentale". Ma non si trattava solo delle paranoie tipiche dell' era maccarthystica: la riforma agraria di Arbenz Guzman andava a collidere con gli interessi della United Fruit Company e sia Allen Dulles che suo fratello erano azionisti della società



Il colpo di stato

Già sotto l' amministrazione Truman vi erano stati tentativi da parte americana di fare pressione economica e militare nei confronti del governo di Arbenz e di finanziare e dirigere gruppi ostili al governo che erano stati contattati dalla CIA. Il Dipartimento di Stato nell' aprile 1952 invitò il presidente nicaraguegno Anastasio Somoza a Washington per una visita ufficiale negli USA: il dittatore Somoza poteva essere un buon alleato degli Stati Uniti nella lotta contro il governo del Guatemala. Somoza si dichiarò pronto a fare la sua parte appoggiando ed accogliendo eventuali gruppi antigovernativi in esilio (7 - pp. 16-18). Il 9 settembre 1952 la CIA ed il Dipartimento di Stato (all' epoca, sotto l' amministrazione Truman, dirette rispettivamente dal generale Walter Bedell  Smith  e da Dean Acheson), ufficialmente diedero il via all' Operazione PBFORTUNE che prevedeva di fornire armi agli esponenti militari guatemaltechi in esilio (coloro che nel 1949 e nel 1950  avevano già tentato di abbattere il governo di Juan Josè Arevalo) e prevedeva una serie di assassinii  di 58 esponenti politici guatemaltechi (6).  Una fuga di notizie impedì che l' operazione potesse raggiungere una fase di effettiva realizzazione, inoltre approssimandosi la fine del mandato pesidenziale, Truman non voleva impegnarsi troppo apertamente in  un' operazione  politicamente rischiosa il cui eventuale insuccesso  poteva segnare negativamente i suoi ultimi mesi di presidenza.

L' operazione era solo rimandata: si aspettava l' insediamento del nuovo presidente USA.

Gli omicidi politici progettati dalla CIA in Guatemala

Nel maggio 1997 la CIA declassificò e rese pubblici vari documenti riguardanti il coinvolgimento della stessa agenzia nel colpo di stato del 1954 in Guatemala
I documenti furono resi pubblici per marcare la fine della guerra fredda e, nello stesso tempo, compiere un atto che, auspicabilmente, potesse migliorare  l' immagine pubblica della CIA.
Tra i documenti resi pubblici i più importanti sono:

uno studio del giugno 1995 a firma di Gerald K Haines del CIA History Staff Analysis dal titolo "CIA AND GUATEMALA ASSASSINATION PROPOSALS 1952-1954" in cui l' autore segue cronologicamente l' evolversi dei piani sviluppati dalla CIA per assassinare una serie di esponenti politici Guatemaltechi.  I piani iniziarono ad essere redatti a partire dal febbraio 1952 quindi prima ed all' interno dell' operazione PBFORTUNE (quindi sotto l' amministrazione TRUMAN) e continuarono ad essere sviluppati all' interno di PBSUCCESS (amministrazione Eisenhower). Secondo l' autore i piani non ebbero occasione di essere portati a termine, ma, fino all' ultimo, non vennero mai accantonati, solo non si verificarono le condizioni per la loro realizzazione. Tuttavia nei documenti declassificati sono stati cancellati  i nomi delle personalità che erano gli obiettivi dei sicari della CIA: di essi si conosce solo il numero complessivo (58) rendendo impossibile verificare la loro effettiva sorte.

un manuale dal significativo titolo  "STUDY OF ASSASSINATION" una guida per insegnare l' arte dell' omicidio politico: le 19 pagine del manuale offrono descrizioni dettagliate delle modalità, degli strumenti per la realizzazione di un assassinio. Il manuale è disseminato di saggi e pratici consigli come: "The simplest local tools are often much the most efficient means of assassination," oppure "puncture wounds of the body cavity may not be reliable unless the heart is reached....Absolute reliability is obtained by severing the spinal cord in the cervical region." etc

la  dettagliata descrizione delle varie fasi dell' operazione PBFORTUNE e PBSUCCESS compresi antefatti e conseguenze: uno studio di oltre 100 pagine curato da Nicholas Cullather che si avvale di tutta la documentazione degli archivi CIA e dal titolo "Operation PBSUCCESS: The United States and Guatemala, 1952- 1954"

L' amministrazione Eisenhower mostrò subito interesse verso lo sviluppo di un nuovo piano di destabilizzazione del Guatemala, inoltre un nuovo impulso venne dal fatto che Eisenhower pose i fratelli Dulles rispettivamente a capo del Dipartimento di Stato e della CIA rendendo possibile una maggiore sinergia tra i due organismi.

Nel progetto di colpo di stato ordito dalla nuova amministrazione americana (denominato operazione PBSUCCESS), di centrale importanza era l' aspetto della guerra psicologica. La CIA, forte dell' esperienza accumulata  nel colpo di stato in Iran, pianificò l' uso in grande scala  di pubblicazioni (volantini, manifesti, pamphlet) e sopratutto l' uso intensivo di trasmissioni radio. La radio si era già dimostrata il mezzo per sbloccare la situazione ed invertire il senso della corrente nel colpo di stato architettato dalla CIA e dai servizi inglesi in Iran. Sebbene relativamente pochi in Guatemala possedessero una radio, la radio era considerata una fonte autorevole (7 - pag 27) e la CIA sperava che, tramite successivi contatti di persona in persona,  i messaggi trasmessi via etere potessero raggiungere un' audience ancora più grande di quella che effettivamente ascoltava la radio. La  stazione radio utilizzata dalla CIA per diffondere i messaggi contro il governo (dall' altisonante  nome "La Voz de la Liberacion), aveva in realtà la sede principale a Miami, in Florida, dove le trasmissioni venivano registrate, i nastri venivano poi inviati con un ponte aereo in una località dell' America Centrale in prossimità del Guatemala (probabilmente in Panama, ma il nome della località è stato cancellato dai documenti rilasciati dalla CIA). Nelle trasmissioni gli annunciatori affermavano di operare "dal profondo della giungla" del Guatemala e la radio trasmetteva un mix di musica popolare e propaganda antigovernativa. Al contempo le trasmissioni blandivano i militari in quanto la CIA si rendeva conto che ogni colpo di stato era destinato a fallire senza l' appoggio o quanto meno il non intervento dell' esercito. Subito dopo l' inizio delle trasmissioni, la CIA ebbe anche un insperato colpo di fortuna: per una precedentemente  programmata sostituzione dell' antenna, la TGW, la radio di stato guatemalteca sospese le trasmissioni radio per oltre due settimane. Fu così che nel mese di maggio, in un momento critico per le sorti del paese la CIA ebbe praticalmente il monopolio  dell' informazione radio  (7 - pag 57)

Poichè gli analisti dell' agenzia consideravano l' economia del Guatemala vulnerabile a pressioni economiche, essi pianificarono di ostacolare le forniture di carburante, il trasporto delle merci, l' esportazione di caffè. Ad un "already cleared group of top-ranking American businessmen in New York City" (7 - pag. 27) sarebbe stato affidato il compito  di esercitare nascostamente  pressioni economiche sul Guatemala creando una riduzione delle importazioni vitali ed assottigliando i guadagni ricavabili con le esportazioni. Nelle intenzioni americane il programma sarebbe stato potenziato da azioni sviluppate multilateralmente da altre nazioni all' interno dell' Organizzazione degli Stati Americani (OAS). Il Segretario di Stato Foster Dulles si adoperò per far tenere in Venezuela una sessione speciale dell' OAS per discutere sulla situazione in Guatemala; fallì invece  il progetto di orchestrare un embargo nei confronti delle esportazioni di  caffè dal Guatemala: le conseguenze sul prezzo del caffè sarebbero state pesanti anche per gli USA (7 - pag.36). Maggior successo ebbe invece l' embargo sulla vendità di armi al Guatemala. Già nel 1951 gli USA avevano ridotto la vendita di armi al Guatemala, nel corso del 1953 la diplomazia USA riuscì ad impedire che il piccolo stato riuscisse ad acquistare armi da nazioni come il Canada, la Germania e la Rodesia: la penuria di armi e di munizioni penalizzava fortemente la capacità dell' esercito guatemalteco di assolvere i suoi compiti. Il governo Arbenz riuscì alla fine a rifornirsi l' esercito acquistando armi in Cecoslovacchia; d' altra parte il fatto che le armi fossero state acquistate da un paese oltrecortina fu prontamente sfruttato, dall' organizzazione propagandistica messa su dalla CIA, per accusare il governo di connivenza con l' Unione Sovietica.

All' interno del paese agenti e gruppi sotto il controllo e le dirette istruzioni della CIA facevano attività di provocazione e di propaganda antigovernativa in vari  modi: stampando libelli antigovernativi, affiggendo manifesti od addirittura scatenando una "guerra di nervi" contro dirigenti e funzionari governativi, ad esempio spedendo bare alle loro case o scrivendo sui muri in prossimità delle loro abitazioni slogans come "qui abita un comunista" oppure "qui abita una spia" od ancora "ti sono rimasti 5 giorni di vita" (6 - pag 5). Altre forme di provocazione e propaganda consistevano nel dare ai giornali locali false notizie della morte dei leaders di governo,   dipingere il numero 32 su bus e muri di tutto il paese (dall' articolo 32 della costituzione che proibiva partiti politici internazionalisti con evidente riferimento al partito comunista che il governo, all' interno della liberalizzazione politico-sindacale,  aveva dichiarato legale).  Queste  attività di disturbo e provocazione ebbero l' ovvio risultato che il governo fu costretto a prendere misure aspre contro i gruppi manovrati dall' esterno arrestandone i membri e intimando alla stampa di ignorare le loro attività. Queste misure erano proprio ciò che serviva alla propaganda americana per dipingere un governo liberamente eletto e che si era distinto per la liberalizzazione politica, come un regime repressivo e violento.

Nel marzo 1954 la conferenza dell' OAS a Caracas, che gli USA avevano fortemente voluto  per far votare, in funzione anti Guatemala, una risoluzione che condannava ogni ingerenza comunista, fu solo un parziale successo per la diplomazia statunitense. Gli USA riuscirono a far votare la desiderata risoluzione di condanna per le presunte attività  comuniste finalizzate ad interferire nei paesi latino-americani (9), ma l' energico ministro degli esteri guatemalteco, Toriello, in un applauditissimo intervento denunciò pubblicamente i tentativi americani di destabilizzare il governo legittimo del Guatemala e fece allegare agli atti una dichiarazione denunziando che sotto il pretesto di combattere il comunismo si interveniva  negli affari interni di altri paesi e si voleva limitare lo sviluppo dei popoli e che il Guatemala si sarebbe opposto, anche appellandosi alle Nazioni Unite, ad ogni forma di interferenza, da qualunque parte  fosse giunta (10).

Una nuova operazione di propaganda fu architettata dalla CIA tra  aprile e maggio: approfittando dell' eco che aveva avuto l' arrivo delle armi cecoslovacche in Guatemala, si voleva spingere ancora più sul preteso coinvolgimento dell' URSS. Fu così messa in giro la voce che alcuni pescatori nicaraguegni avevano visto un sommergibile russo, fu realizzato un fotomontaggio che riguardava un vero sommergibile russo e la notizia e le "prove" dell' avvistamento furono date il 28 aprile alla stampa nicaraguegna. Lungo una spiaggia un gruppo di agenti CIA aveva provveduto intanto a seppellire una cassa con 40 fucili fabbricati in Unione Sovietica; il 7 maggio Somoza convocò la stampa ed il corpo diplomatico per far constatare il carico d' armi sovietiche che i suoi uomini avevano "scoperto". L' operazione, denominata WASHTUB, fu un successo e persino l' ambasciatore americano in Nicaragua, che nulla sapeva del piano CIA, si convinse che realmente i russi clandestinamente armavano agenti comunisti anche in altri stati dell' America Centrale (12)

Naturalmente le operazioni di disturbo e provocazione non bastavano. La CIA aveva armato e  addestrato nel confinante Honduras, un gruppo di circa 400 cospiratori a capo dei quali pose Castillo Armas. Costui,  un militare ex collega di Arbenz Guzman,  nel 1950 aveva tentato  senza successo di rovesciare il governo di Juan José Arévalo ed era poi fuggito all' estero. Castillo Armas aveva solidi legami con gli USA dove aveva studiato in accademia militare. Il 18 giugno del 1954 i cospiratori al comando di Castillo Armas penetrarono in Guatemala procedendo in 4 gruppi dalle basi apprestate dalla CIA in Honduras e Salvador. I pochi assalitori erano stati suddivisi per dare l' impressione di un' invasione più massiccia e per minimizzare il rischio che in uno scontro con l' esercito fossero tutti immediatamente sconfitti e respinti. In effetti agli assalitori erano state date precise istruzioni di evitare per quanto possibile ogni scontro con l' esercito che, benchè composto da poche migliaia di uomini, non era certamente alla portata dei 400 mercenari raccogliticci. In effetti le cose andarono precisamente come temuto. Addirittura un gruppo di ribelli che doveva penetrare dal Salvador ebbe problemi con la polizia salvadoregna che ne arrestò alcuni e confiscò molte armi. Il gruppo di 122 ribelli che avevano l' obiettivo di impadronirsi della città di Zacapa furono severamente battuti nei pressi della cittadina di Gualàn da un piccolo contingente di 30 soldati guatemaltechi guidati dal giovane tenente Cesar Augusto Silva Giròn. Senza attendere rinforzi dal grosso delle truppe attestate a Zacapa, Giròn impegnò i ribelli in un combattimento durato 36 ore e li costrinse a ripiegare in disordine; solo 28 ribelli scamparono alla morte od alla cattura, una volta in salvo, i sopravvisuti comunicarono a Castillo Armas che erano stati "schiacciati da preponderanti forze nemiche". Un' analoga sorte toccò al gruppo che marciava contro la città portuale di Puerto Barrios. Avvedutosi dell' arrivo dei ribelli il capo della polizia locale distribuì le armi ai lavoratori del porto: in capo a poche ore la gran parte dei 170 assalitori erano stati catturati od uccisi ed i sopravvissuti in disordinata ritirata verso l' Honduras. Per alleggerire la situazione che andava facendosi pesante, la CIA giocò la carta dell' attacco dall' aria sperando che un bombardamento della capitale creasse scompiglio e rotta tra le fila governative. La CIA infatti aveva fornito ai ribelli  alcuni aerei, ma nche il loro effetto fu risibile con un unico aereo che riuscì ad incendiare un piccolo deposito di carburante, incendio domato in venti minuti. 

Un' altra lotta si andava inoltre accendendo nei salotti diplomatici e tra i mass media che governavano l' opinione pubblica mondiale. Il già citato ministro degli esteri guatemalteco Guillermo Toriello, il 18 giugno, cioè lo stesso primo giorno dell' invasione, chiese all' ONU di intervenire per fermare l' aggressione contro il suo paese, indicando come aggressori il Nicaragua, l' Honduras e la United Fruit Company. Il 20 giugno il Consiglio di Sicurezza approvò una mozione presentata dalla Francia che impegnava tutte le nazioni a non appoggiare gli invasori: John Foster Dulles era furioso, ma, per salvare le apparenze dovette votare per la mozione. C' era il rischio che le Nazioni Unite mandassero sul posto una missione per indagare sugli avvenimenti. Eisenhower era pronto ad usare il diritto di veto: gli Stati uniti fino a quel momento non avevano mai usato il loro diritto di veto in seno al Consiglio di Sicurezza (ben diversa come noto la situazione attuale...) ed il farlo era visto come una sconfitta d' immagine. Inoltre in quello scorcio di 1954 c' erano aspettative per un allentamento della tensione tra le due superpotenze: Stalin era morto ormai da un anno e la nuova amministrazione Sovietica pareva più accomodante, la politica aggressiva dell' amministrazione Eisenhower anche per l' affaire Guatemala (gran parte della stampa aveva correttamente identificato che dietro l' invasione c' erano gli Stati Uniti), era vista come ingiustificata ed un' occasione perduta per la pace.

Nonostante le evidenti sconfitte sul campo, il piano americano,  grazie alle operazioni di propaganda, ebbe il suo successo. Infatti il governo di Arbenz Guzman  era in effetti da una parte paralizzato dal timore  di un intervento americano diretto, magari scatenato proprio dalla necessità di appoggiare i ribelli invasori filoamericani in evidente difficoltà, dall' altra era paralizzato dal timore che l' esercito potesse passare dalla parte degli insorti. In effetti c' erano stati contatti diretti tra la CIA e alti quadri militari, ma questi contatti non avevano portato a niente di conclusivo (7). D' altra parte i rinforzi militari che andavano affluendo verso le zone dove erano penetrati i ribelli, erano anch' essi paralizzati dal terrore di un intervento militare americano ed erano restii ad intervenire con decisione nel disperdere definitivamente gli invasori. Il giorno 23 giugno, al presidente Arbenz Guzman furono riferiti i primi dubbi sull' affidabilità di alcuni reparti dell' esercito. Ufficiali fedeli al governo contattarono alcuni capi militari a Zacapa e ricevettero da questi l' invito al governo a dimettersi per evitare l' intervento americano.   La paura del voltafaccia dei militari era inoltre amplificata dall' azione delle già citate trasmissioni  radio di propaganda, manovrate dalla CIA, che trasmettevano false notizie di massicce defezioni nell' esercito, sperando di indurre effettivamente  la cosa ad avverarsi. Fu così che quando la guarnigione di Chiquimola, composta  di 150 uomini si arrese, senza sparare un colpo,  ai  ribelli di  Armas, il presidente Arbenz Guzman, convinto che l' esercito fosse in procinto di passare al nemico, annunziò le sue dimissioni passando il potere a Carlos Enrique Díaz, capo delle forze armate.    In pochi giorni, dopo alcune trattative con le successive giunte che succedono ad Arbenz Guzman,  nonostante la forte opposizione delle popolazioni cittadine e dei contadini che avevano beneficiato della riforma agraria, il potere viene ceduto al capo dei ribelli Castillo Armas.

Proprio in conseguenza del fatto che in pratica non erano stati i ribelli a conquistare il paese, ma era stato il governo, convinto  che un probabile voltafaccia militare  non lasciasse  altre alternative, a cadere, il presidente Arbenz Guzman, tutti coloro che avevano partecipato con funzioni importanti al governo e molti intellettuali ebbero il tempo e la possibilità di andare in esilio all' estero. I contadini senza terra beneficiati dal decreto 900 e la povera gente che aveva solo appoggiato il governo, non avendo la possibilità di fuggire in esilio, subiranno  una feroce repressione con numerosissimi assassinii.

Appena assunte le funzioni, Castillo Armas tolse il diritto di voto a più di metà della popolazione guatemalteca, proibendo agli analfabeti di votare. Nel luglio del 1954 cancellò la legge di riforma agraria, costringendo i contadini a lasciare le terre appena acquistate. Nello stesso anno, su richiesta della CIA, formò un Comitato nazionale di difesa contro il comunismo, responsabile di molti omicidi politici nel Guatemala degli anni 50. Le crescenti tensioni interne sfociano nell’insurrezione armata del 1960 guidata da un consistente numero di ufficiali rimasti fedeli ad Arbenz Guzman. La rivolta viene soffocata dall’esercito ma alcuni degli ufficiali ribelli rifugiatisi all’estero radicalizzano le loro posizioni e creano i primi gruppi guerriglieri pronti ad operare clandestinamente nel paese. 

FAR bandiera

Simbolo delle FAR  uno dei primi gruppi che operarono la guerriglia contro il regime militare guatemelteco

Il conflitto armato tra regime militare e guerriglieri e la repressione contro gli indios, con fasi alterne, si protrae per trentasei anni procurando per lo meno 150.000 vittime.  Solo nella seconda metà degli anni 90 dopo vari sforzi dell' ONU il paese ha visto il termine della guerra civile e l' avvio di un periodo di stabilizzazione democratica.

Il presidente Jacobo Arbenz Guzman morì nel 1971 in esilio a Citta del Messico in circostanze tuttora misteriose, solo molto tempo dopo le sue spoglie poterono rimpatriare  in Guatemala,  per ordine  del presidente Ramiro de León Carpio, il 19  ottobre del 1995.

L' operazione PBSUCCESS adottò un modus operandi e sviluppò idee e metodi, quali l' uso martellante della propaganda e le provocazioni interne ed esterne, che erano completamente  nuovi per l' epoca. Nonostante le novità adottate abbiamo visto come l' operazione sfiorasse l' insuccesso: l' abilità di Allen Dulles fu anche quella di tenere nascoste  le numerose pecche nell' organizzazione e nello svolgimento dell' operazione: uno studio del 1994 commissionato dalla stessa CIA (7) mostrò come Dulles abbia persino mentito riguardo al numero delle perdite subito dai mercenari di Castillo Armas.   I metodi sperimentati in PBSUCCESS divennero comunque di fatto il modello adottato dagli americani per le operazioni di destabilizzazione dei governi considerati nemici. Molto evidenti sono le similarità con la fallita invasione della Baia dei Porci, ma anche operazioni recentissime, come quelle contro l' Iraq o l' Iran, mostrano evidenti analogie: basta sostituire alla parola comunismo di volta in volta le parole "al-Qaeda", "armi di distruzione di massa, "governo teocratico"; sostituire alla radio ed ai volantini Internet e Twitter e così via...   

Andrea Chiodi - dicembre  2009





fonti - approfondimenti:

(1) Alcune note sul governo di Arevalo    


(2) Breve storia del Guatemala 


(3) Biografia di J.J. Arevalo - The New York Times 1990


(4) From Guatemala to Iraq - Edward S. Herman 2003.


(5) B. Benton, On the Road of Democracy? A Chronology on Human Rights and US-Guatemalan Relations January 1978-April 1985, Central America Historical Institute, Washington D.C. 1985. Cfr: P. Tompkins-M. L. Forenza, La CIA in Guatemala, Orrori di un genocidio, Odradek, Roma 2000


(6) "CIA and Guatemala Assassination Proposals, 1952-1954", CIA History Staff Analysis by Gerald K. Haines, June 1995.


(7) "Operation PBSUCCESS: The United States and Guatemala, 1952- 1954", CIA History Staff document by Nicholas Cullather, 1994. 


(8) Pagina dedicata a Jacobo Arbenz Guzman dal sito della fondazione Josè Guillermo Carrillo.


(9) "Declaration de Solidaridad para la Preservacion de la Integridad Politica de los Estatos Americanos Contra la Intervencion del Comunismo International" n° XCIII della X Conferenza OAS del 1954.


(10) Riserva  della delegazione Guatemalteca  contro la dichiarazione XCIII della X Conferenza OAS.


(11) "I cortili dello zio Sam: Guatemala" dal sito di Noam Chomsky.


(12)  Estratti da CIA Report of Project PBSUCCESS (pp 177 - 179)