QUANTE BUGIE IN TV SUI SEGUACI DEL MULLAH OMAR


di Massimo Fini

Uscito su "Il Giorno" il 08/03/2007 - www.massimofini.it



ALLA TRASMISSIONE che Bruno Vespa ha dedicato alla vicenda Mastrogiacomo, alcuni ospiti si sono esibiti in un rosario di falsità. La senatrice Palermi (Pdci) ha affermato che i talebani erano stati sostenuti dagli americani in funzione antisovietica. Ora i talebani nascono dopo la sconfitta dei russi quando i «signori della guerra» che li avevano vittoriosamente combattuti diventano, a causa dell’impoverimento del Paese dopo dieci anni di conflitto, più feroci del solito e vessano e taglieggiano la popolazione, ammazzano, rubano e stuprano. La carriera di leader del giovanissimo Omar comincia proprio con il salvataggio di alcune ragazze cadute nelle mani di queste bande e il movimento talebano fu la reazione a una situazione diventata insostenibile. Con l’appoggio della popolazione, che non ne poteva più, i talebani riportarono l’ordine, e sia pure un duro ordine, nel Paese. Quell’ordine che l’occupazione occidentale ha distrutto.


L’ESPERTO di studi internazionali Margelletti ha affermato che oggi i talebani calano nei villaggi dove ci sono sindaci «democratici» e uccidono tutti gli uomini e stuprano tutte le donne. E’ una menzogna vergognosa. I talebani non hanno alcun interesse a farsi odiare dalla popolazione dal cui sostegno dipendono. Proprio per il loro integralismo religioso e il loro moralismo, lo stupro è fuori dalla loro pratica. Durante l’attacco americano, nel 2001, una giornalista inglese, travestita da uomo, si introdusse nel territorio afgano, fu scoperta e arrestata. I talebani si trovavano in una situazione disperata: sul terreno avevano davanti guerrieri di pari valore, gli uomini di Massud, ma dal cielo le loro linee venivano incessantemente bombardate dagli irraggiungibili B-52 americani. Potevano fare quel che volevano della donna, usarla a fini di ricatto o comunque dimenticarla in qualche prigione perché avevano altro a cui pensare. Invece la trattarono con correttezza e, dopo aver appurato che non era una spia, la riportarono, intatta, al confine (noi abbiamo fatto Abu Ghraib). E questo fa sperare bene per Mastrogiacomo.


SI È FATTO anche un gran e piagnucoloso parlare di oppio di cui oggi l’Afganistan è il massimo produttore mondiale (93%), ma nessuno ha avuto l’onestà di ricordare che nel 2000 il mullah Omar aveva bloccato la coltivazione del papavero portando a zero (zero!) la produzione di oppio. Poi sono arrivati i «liberatori».