LA PIU' GRANDE EREDITA' DI SADDAM


di Malcom Lagauche

(traduz. di Gilgamesh58 per il sito www.nonsolobush.it)

titolo originale SADDAM HUSSEIN'S GREATEST LEGACY, articolo originale in inglese reperibile nell' archivio degli articoli di Malcom Lagauche (pseudon. di Jeff Archer) alle date  December 22-24, 2007

Saddam Hussein è stato leader dell’ Iraq dal 1973 (diventando ufficialmente presidente nel 1979) fino all’ aprile del 2003. Il suo lascito è doppio.

Da una parte egli ed il partito Ba'ath furono il motore che ha trasformato  l’ Iraq portandolo da una condizione di nazione araba indistinguibile dalle altre della  regione, ad essere il più avanzato degli stati arabi. Dal 1973 al 1990 l’ alfabetizzazione in Iraq salì dal 35% ad oltre il 90%. Furono costruiti migliaia di chilometri di strade ed il paese fu completamente elettrificato. Furono istituiti un eccellente  servizio sanitario gratuito così come un sistema scolastico gratuito dalla scuola primaria all’ università. Studiosi stranieri e scrittori furono invitati a visitare l’ Iraq e scrivere del paese e del mondo arabo. Il governo iracheno li ha alloggiati ed ha pagato salari in modo che potessero diffondere la conoscenza. Nel 1987, il New York Times chiamò Baghdad la “Parigi del medio oriente”.

D’ altra parte dopo l’ attacco all’ Iraq del 1991 che distrusse gran parte del paese e dopo un devastante embargo che durò 12 anni, i critici di Saddam Hussein lo biasimarono per la fine del paese che era stato il gioiello del mondo arabo: il paese che era cresciuto sotto la sua leadership.

Il nome di Saddam Hussein è stato usato dalla maggior parte dei media occidentali, per dipingere una persona barbara e sadica. Gli scrivani di regime convenientemente fecero mostra di dimenticare, o non persero tempo ad informarsi, degli anni nei quali l’ Iraq era il principale stato arabo che garantiva al suo popolo un rispetto dei diritti umani superiore ad ogni altra nazione  araba, specialmente nel campo della libertà di religione e della liberazione della donna.

Questa non è una storia del suo regime, ma una riflessione sulla sua persona  e sulla sua fermezza dimostrata dopo il 9 aprile 2003 la data alla quale molte persone si riferiscono come “il giorno della caduta di Baghdad”.

Il 9 aprile 2003 Saddam Hussein fece la sua ultima apparizione pubblica: egli era circondato da decine di migliaia di seguaci che lo sollevarono sul tetto della sua macchina così che potesse salutare tutti loro. Quindi la macchina si affrettò via. Varie illazioni si susseguirono nei mesi successivi: Saddam era vivo o morto? Era coinvolto nella crescente resistenza ? Nessuno sembrava saperlo.

Infine nel dicembre 2003 noi tutti vedemmo le foto di un arruffato Saddam dopo che era stato “tirato fuori da un buco di ragno” in una cittadina vicino Tikrit. L’ amministrazione Bush lo derise e l’ opinione  pubblica si prese gioco di lui e del suo nascondiglio. Il racconto che ci fu fatto  era che egli si fosse rintanato in quel buco e che fosse totalmente irrilevante per gli iracheni. I suoi giorni erano finiti ed egli era ora nelle mani dei liberatori dell’ Iraq. 

Ma quello che vi fecero vedere non era reale. nulla di quello scenario era vero.

L’ otto marzo 2005 la United Press International (UPI) emise un breve resoconto stampa titolato: “Public Version of Saddam Capture Fiction“ La notizia ricevette poca pubblicità in USA, ma alcune agenzie stampa straniere diedero spazio alla cosa.

La notizia di fonte UPI consisteva nella dichiarazione  di un ex marine di origini libanesi, Nadim Rabeh che, oltre a riportare che la data della cattura di Saddam era avvenuta due giorni prima di quanto divulgato ufficialmente, disse:

“I was among the 20-man unit, including eight of Arab descent, who searched for Saddam for three days in the area of Dour near Tikrit, and we found him in a modest home in a small village and not in a hole as announced. We captured him after fierce resistance during which a Marine of Sudanese origin was killed”.

Rabeh dichiarò come Saddam fece fuoco contro di loro dalla finestra di una stanza al secondo piano. Allora i marines gli gridarono in arabo “Ti devi arrendere: non hai nessuna speranza”.

Come mai è accaduto che abbiamo visto quelle fotografie della fossa-nascondiglio  e di un malridotto Saddam Hussein? Secondo Rabeh, “Più tardi un team militare di tecnici di ripresa assemblò il film del buco in cui sarebbe stato catturato che era in realtà un pozzo abbandonato

La testimonianza dell’ ex marine combacia con il resoconto che Saddam Hussein diede al suo avvocato quando ebbero il primo incontro: Saddam gli disse che era stato catturato in una casa di un amico e che era stato drogato e torturato per due giorni da cui le fotografie in cui Saddam  appariva malridotto.

Tutti i network di news e le testate giornalistiche mostrarono le fotografie del buco e di un preoccupato Saddam: Time Magazine, CNN News, riviste, giornali, etc. Ma essi erano tutti in errore. Non una pubblicazione sprecò tempo ad investigare sulla storia. Essi divulgarono le fotografie fornite dai militari e pappagallescamente riportarono quanto gli era stato detto.

Questa non era la prima volta che avveniva qualche cosa di simile. Dopo l’ invasione di Panama del 1989 gli USA permisero alla stampa di entrare nell’ ufficio di Manuel Noriega. Fu ritratto come un pervertito: nell’ ufficio c’ erano fotografie di ragazzi, una fotografia di Hitler degli slip rossi e riviste pornografiche.

Pochi mesi più tardi il primo marine che era entrato nell’ ufficio di Noriega si congedò dal corpo. Egli raccontò ad un reporter la storia dell’ incontro. Affermò che nell’ ufficio vi era solo una scrivania, un telefono, una macchina da scrivere.
Con Saddam la scenografia viene cambiata. Si sistemarono le cose per far apparire Saddam come un animale braccato, che pensava solo a sopravvivere. Nessuno fece domande che pure avrebbero dovuto essere ovvie. (….)
Pochi mesi dopo la sua cattura, fu distribuita una fotografia che ebbe vasta diffusione tra i media. Mostrava un gruppo di soldati USA in piedi vicino ad un edificio sul quale era dipinta un’ immagine che mostrava l’ attacco alle torri del WTC.  Il messaggio era che gli iracheni provassero gioia per la distruzione delle torri. Guardando più attentamente era evidente come i soldati fossero all’ interno di un campo di baseball in disuso: non ci sono campi di baseball in Iraq. Guardando ancora più attentamente gli alberi erano tipici del sudest degli Stati Uniti, specie che non sono originarie dell’ Iraq.

La fotografia era falsa, era stata scattata negli Stati Uniti, ma ormai il danno era fatto. Molte agenzie di stampa avevano distribuito la fotografia. Il suo contenuto infiammò i cittadini USA ancora di più contro il popolo iracheno.

Quando Saddam fu catturato le autorità USA dissero che egli era una figura ormai spenta e che non aveva parte nella crescente resistenza. Questo fu un altro esercizio di propaganda perchè successive informazioni dimostrano che egli guidava la resistenza e che aveva suscitato molte azioni. Per esempio durante la prima visita di Paul Wolfowitz a Baghdad l' allora Segretario alla Difesa alloggiava all' Hotel al-Rashid. Un razzo sparato contro l' edificio uccise un colonnello USA al piano giusto sottostante quello di Wolfowitz, il quale rimase visibilmente scosso dall' incidente (il 26 ottobre 2003 e il tenente colonnello si chiamava Charles H. Buehring, NdT). Saddam Hussein in persona ordinò quell' attacco.

Molti iracheni contestarono lo messa in scena della cattura di Saddam. L' amministrazione USA pensava che, umiliandolo, di fronte all' opinione pubblica irachena la sua figura sarebbe stata sminuita. Accadde giusto l' opposto. La sera dell' annuncio della cattura di Saddam, cortei pro-Saddam spuntarono in varie parti.  I suoi seguaci, invece di considerarlo come un ex leader umiliato, mostravano la loro ammirazione per lui poichè essi conoscevano che la storia della sua cattura era inventata di sana pianta.  Studenti a scuola portavano foto di Saddam in classe. In un caso personale militare USA circondò una scuola di Baghdad e fermarono alcune dozzine di studenti di 14 anni che torturarono per alcune ore.

L' immagine di un Saddam che si arrendeva senza combattere non quadrava agli occhi degli iracheni.  Un colonnello dell' esercito iracheno a riposo, mi mandò le seguenti argomentazioni sulla cattura:

<<...
  • La biancheria di Saddam appariva molto pulita dando l' impressione che egli non avesse potuto stare in un buco.
  • Nel periodo in cui avevano detto di averlo catturato non vi sono datteri, ma le palme che si vedevano nei filmati mostratici portavano datteri e questo non è possibile.
  • La mia casa è nel quartiere di Adhamiya e io ho effettivamente visto Saddam nella sua ultima famosa apparizione pubblica dopo che Baghdad era  già  caduta: egli stava in piedi sul cofano di un' autovettura, sorrideva alla gente intorno a lui che lo incitava mostrandogli la fedeltà di sempre.
  • Saddam era alla testa delle truppe durante la battaglia dell' aereoporto.
  • Secondo quello che ho sentito aveva guidato molti attacchi contro gli americani...>>

"Iraq Screen" (un sito su internet N.d.T.) pubblicò un articolo poco prima dell' assassinio di Saddam, nel quale l' autore  intervistava un ufficiale iracheno della Guardia Repubblicana che aveva partecipato alla battaglia per l' aereoporto di Baghdad nell' aprile 2003. L' ufficiale ricordava:

"Mentre stavo sparando con i miei compagni, all'improvviso, trovammo Saddam Hussein con molti dei suoi assistenti dentro l'aeroporto. Fummo davvero sorpresi perché non ci aspettavamo una simile cosa, ma Saddam venne avanti e prese un RPG e se lo mise sulle spalle ed iniziò a sparare anche lui. Ci raccogliemmo intorno a lui e lo pregammo di mettersi da parte e lasciare noi a combattere perché se fossimo stati uccisi noi eravano comuni ufficiali, ma se lui fosse stato ucciso avremmo perso il nostro leader. Saddam si rivolse a noi e disse, "Ascoltate, io non sono meglio di chiunque tra voi e questo è il momento supremo per difendere il nostro grande Iraq e sarebbe grandioso essere ucciso come martire per il futuro dell'Iraq".

Da varie fonti abbiamo una ricostruzione totalmente differente da quella inculcataci  dall' amministrazione USA. Invece che un Saddam Hussein codardo e fuggitivo, catturato in un buco nel terreno, egli appare il presidente che, benchè sotto assedio,  incontrò pubblicamente la sua gente il 9 aprile 2003 come dimostra il video  mostrato in quel giorno alla televisione americana (il video apparve sulle televisioni in tutto il mondo  e molti ricorderanno le scene in cui il popolo ancora lo acclamava mentre Baghdad era già caduta N.d.T.), dopo aver personalmente partecipato a diverse battaglie contro l' invasore ed appare come colui che ha organizzato le fila della resistenza mentre decine di migliaia di soldati americani lo cercavano.

Poco prima di essere impiccato Saddam parlò con i suoi avvocati del periodo trascorso in clandestinità: per nove mesi egli apertamente guidò la resistenza, molto spesso giusto sotto il naso di coloro che volevano catturarlo. Parlò di aver attraversato a nuoto il fiume Tigri o usando un piccolo battello se aveva necessità di muoversi nell' area.

Una cosa è sicura: la maggior parte delle persone di 66 anni avrebbe considerato di ritirarsi, ma Saddam Hussein ha vissuto del suo ingegno, la sua terra e con  i suoi camerati  per nove mesi coordinando per tutto il tempo la resistenza contro gli invasori della sua nazione. La maggior parte degli uomini con la metà dei suoi anni non sarebbe stata capace di sostenere fisicamente questa condizione. (....)

Il 5 novembre 2006 Saddam fu condannato a morte per impiccaggione. Il verdetto scaturì da quello che potrebbe essere chiamata come la peggiore parodia della giustizia mai vista in un tribunale.  E' difficile concepire come un uomo della sua età abbia potuto sopportare pene, torture e lutti personali per tre anni e mezzo senza diventare pazzo o vendersi ai suoi oppositori.

Nel luglio 2003 Saddam Hussein vide alla televisione  le immagini dei suoi due figli uccisi: i loro corpi erano crivellati da buchi di pallottole. suo nipote quattordicenne fu ucciso insieme al padre nella città di  Mosul nell' Iraq del nord, durante un attacco durato ore da parte di centinaia di soldati americani alla casa dove erano asserragliati (vedi in questo stesso sito un altro articolo di Malcom La Gauche "Due pesi e due misure" sulla morte del figlio di Saddam N.d.T.). Per i primi mesi dopo la cattura non gli fu permesso di vedere avvocati. Durante quel periodo fu interrogato e torturato. Gli fu anche  offerta la libertà se avesse cooperato e dato informazioni sulla resistenza. Non capitolò mai. A Saddam Hussein non fu permesso di vedere la sua famiglia. La maggior parte della sua corrispondenza ai suoi cari fu o nemmeno recapitata oppure fortemente censurata.

Nel 2004 a Frank Morrow, producer di una delle migliori trasmissioni politiche negli Stati Uniti, "Alternative Views", fu chiesto di commentare il comportamento  di Saddam in cattività, in confronto con quello di un altro presidente rapito dagli Stati Unit, Manuel Noriega. Morrow spiegò come Noriega  fosse crollato dopo pochi giorni di prigionia. Morrow quindi esclamò: "Saddam è fatto di altra pasta" (Vedi l' intervista dello stesso Malcom Lagauche a Frank Morrow in cui il commentatore televisivo ribadisce il concetto N.d.T.).

Il suo primo giorno davanti alla corte, Saddam era in ritardo di alcuni minuti. Il giudice gli chiese perchè non fosse in orario e Saddam gli disse che gli ascensori del palazzo erano fuori servizio. Il giudice allora disse che avrebbe chiesto agli americani di far riparare gli ascensori. Saddam guardò il giudice negli occhi e disse: "Tu non devi chiederlo, tu devi dirlo  agli americani. Tu sei un iracheno". Il giudice rimase in silenzio Questa fu la prima apparizione di Saddam dinanzi alla corte e fu ripresa dalla televisione. Coloro che collaboravano con gli americani pensavano che trasmettendo  il processo alla televisione, egli sarebbe apparso umiliato davanti agli occhi dell' opinione pubblica irachena. La manovra fallì. Le accuse di Saddam contro i giudici affascinarono gli spettatori. Nelle successive sedute l' audio fu tagliato quando il giudice non voleva che il pubblico udisse ciò che Saddam aveva da dire. Al primo giudice si deve riconoscere un comportamento imparziale. Si vedeva che dava alle due parti lo stesso tempo  per presentare le loro ragioni. Successivamente questo giudice rassegnò le sue dimissioni. Pubblicamente affermò che il governo iracheno esercitava pressioni su di lui e gli dava ordini perchè non si comportasse in maniera imparziale durante il processo a Saddam. La persona  che prese il suo posto era  la parodia di un giudice e dal primo giorno mostrò che non ci si sarebbe stato un processo equo per Saddam Hussein.

Da varie parti abbiamo tutti letto pagine su pagine circa l' illegalità del processo a Saddam. Le irregolarità sono troppe per essere in questa sede riportate,  comunque di fronte ad ogni assurdità Saddam ha resistito e non ha mai capitolato.

Per mesi abbiamo assistito ad ogni possibile sceneggiata: Saddam allontanato dall' aula; i suoi avvocati espulsi; testimoni a difesa torturati; il giudice distrusse un videotape che mostrava chiaramente che l' accusatore capo mentiva; e Saddam ed alcuni suoi camerati protestarono con lo sciopero della fame.

Ancora, egli dimostrò  dinanzi alla corte una prontezza ed una resistenza fisica proprie di un uomo di dieci anni più giovane. Tutte le atrocità commesse contro di lui non lo hanno mai ridotto alla disperazione o indotto a cedere.

Diverse volte Saddam fu avvicinato da funzionari americani che volevano convincerlo ad un accordo. La resistenza irachena era cresciuta fino a diventare un avversario così forte da essere sul punto di costringere gli USA al ritiro dall' Iraq e gli Stati Uniti sapevano che Saddam aveva ancora il potere di persuadere una gran parte della resistenza a deporre le armi. Invece di accettare l' offerta della libertà in esilio in qualche isola del Pacifico, Saddam mantenne la sua dignità. Ad altri membri del partito Ba'ath che erano stati catturatifu offerta la libertà e la salvezza se avessero testimoniato contro Saddam. Tutti rifiutarono di vendersi.

di Malcom Lagauche

http://www.malcomlagauche.com/

(traduz. di Gilgamesh58 per il sito www.nonsolobush.it)