BOMBARDAMENTI SUL GIAPPONE

il generale dell' USAF Curtis Emerson LeMay, ideò e condusse la campagna di bombardamento strategico sulle città del Giappone



Nel 2003 l' anziano Robert McNamara ex segretario alla difesa USA negli anni 1961-1968, nel lungo film-intervista "Fog of War: 11 Lezioni di vita da Robert McNamara" curato da Errol Morris, nel rievocare i bombardamenti americani sul Giappone alla cui pianificazione aveva direttamente partecipato, espresse  il suo tormento interiore per aver commesso quegli atti, ma anche e forse sopratutto l' angoscia  per la consapevolezza che l' uomo  può arrivare a commettere azioni che vanno ben al di là di ogni ragionevole  condotta e che nella loro ingiustificata spietatezza diventano inumane.

Per un pubblico abituato a pensare agli Stati Uniti come al paese campione dei diritti, portatore della libertà  e fustigatore dell' altrui ferocia, fu quasi uno shock.

Mentre McNamara parlava dei bombardamenti incendiari portati sulle città del Giappone, le immagini mostravano i nomi delle città giapponesi bombardate, la percentuale di città distrutta e,  a titolo esemplificativo, veniva indicato il nome di una città statunitense di pari dimensioni della città giapponese colpita.  L' elenco riportava i nomi di 67 città.


A parte il raid Doolittle che ebbe un significato solo di immagine, i bombardamenti pesanti sul Giappone iniziarono solo tra la fine del 1944 e l' inizio del 1945, quando l' avanzata americana giunse ad occupare isole (Guam sopratutto) sufficientemente vicine al Giappone da permettere ai B29 di effettuare incursioni con un rilevante carico di bombe. Seppure ebbe quindi una durata di soli pochi mesi, la campagna di bombardamenti incendiari orchestrata dal generale USAF LeMay causò un numero elevatissimo di vittime civili in quanto  era principalmente rivolta proprio contro la popolazione civile e le città giapponesi.

Dati precisi non sono disponibili, ma  i bombardamenti incendiari  organizzati da LeMay tra il marzo 1945 e la resa del Giappone nell’ agosto 1945  sicuramente uccisero ben più di un milione di civili giapponesi, creando 10 milioni di senza tetto  e distruggendo 2,5 milioni di costruzioni

Per ottenere il maggior effetto ai danni della popolazione civile, LeMay decise di far operare i bombardieri a quote medio basse, di notte e con un carico bellico prevalentemente incendiario. a quel tempo infatti le città giapponesi erano largamente costruite con materiale altamente combustibile: legno e carta. Inoltre la difesa aerea giapponese era inefficace contro i B29 che volavano a velocità pari a quelle dei caccia giapponesi ed inoltre erano pesantemente armati e corazzati: praticamente irraggiungibili dalla caccia giapponese i cui aerei, tra l’ altro, erano dotati di un armamento insufficiente ad impegnare con efficacia le superfortezze volanti.  Era tale la superiorità aerea americana che addirittura Le May ordinò venissero  smontate le mitragliatici dei B29 affinchè i bombardieri potessero portare un maggior carico di bombe. 

L’ effetto cercato dagli americani era quello di innescare le terribili tempeste di fuoco che tante vittime avevano già fatto registrare ad Amburgo ed in altre città della Germania. 

Nel bombardamento incendiario del 9 e 10 marzo 1945 su Tokyo vennero impiegati 325 B29. Su di essi  vennero caricati bombe incendiarie a cluster, bombe al magnesio, bombe al fosforo bianco antesignane del napalm. 

Robert Guillain, un giornalista francese che viveva a Tokio e che fu testimone dell'attacco, lo descrisse in questi termini:

"Iniziarono a bombardare nuovamente, seminando il cielo di tracce di fuoco. Scoppi di luce balenarono dappertutto nell'oscurità come alberi di Natale, alzando le fiamma alte nella notte per poi precipitare di nuovo a terra in una tempesta di scintille. Tre quarti d'ora dopo le prime incursioni, il fuoco, frustato dal vento cominciò a far divampare quella città di legno come un falò. Le scintille precipitando lungo i tetti come una rugiada in fiamme, appiccavano il fuoco a tutto ciò che incontravano sul loro cammino. Era la prima comparsa del napalm. Crollarono, sotto l'impatto delle bombe, le fragili case fatte di legno e di carta, illuminate dall'interno come lanterne colorate."

In 3 ore il 10 marzo 1945 i bombardieri statunitensi sganciarono 1.665 tonnellate di bombe incendiarie uccidendo più di 100.000 civili ("scorched, boiled and baked to death," come disse lo stesso LeMay con malcelato orgoglio)  e distruggendo 250.000 costruzioni ed un’ area di 16 miglia quadrate della città. Gli equipaggi dei bombardieri in coda alla formazione riportarono che l’ odore della carne bruciata aveva invaso le fusoliere dei B29: Il pilota Chester Marshall volava sopra la distruzione, ma non abbastanza:

“a 5.000 piedi potevi sentire l’ odore della carne bruciata” disse più tardi “non ho potuto mangiare niente per due o tre giorni, Era nauseante. Dicevamo: “Che cos’è questo odore?” era un odore dolciastro e qualcuno rispose “Deve essere carne che brucia”

Anche i corsi d’ acqua che attraversavano la città non offrivano via di scampo dalla tempesta di fuoco:  in quanto la miscela incendiaria antesignana del napalm che riempiva le bombe non smetteva di bruciare anche sull’ acqua: “I canali bollivano, il metallo si fondeva e le costruzioni di legno ed i corpi prendevano fuoco spontaneamente per l' alta temperatura, le persone che si buttarono nell' acqua per trovare salvezza, per l' intenso calore bollirono fino a morire.

Name of Japanese
city firebombed
Percentage of the
city destroyed
Equivalent in size to
the following American city
Yokohama 58 Cleveland
Tokyo 51 New York
Toyama 99 Chattanooga
Nagoya 40 Los Angeles
Osaka 35.1 Chicago
Nishinomiya 11.9 Cambridge
Siumonoseki 37.6 San Diego
Kure 41.9 Toledo
Kobe 55.7 Baltimore
Omuta 35.8 Miami
Wakayama 50 Salt Lake City
Kawasaki 36.2 Portland
Okayama 68.9 Long Beach
Yawata 21.2 San Antonio
Kagoshima 63.4 Richmond
Amagasaki 18.9 Jacksonville
Sasebo 41.4 Nashville
Moh 23.3 Spokane
Miyakonoio 26.5 Greensboro
Nobeoka 25.2 Augusta
Miyazaki 26.1 Davenport
Hbe 20.7 Utica
Saga 44.2 Waterloo
Imabari 63.9 Stockton
Matsuyama 64 Duluth
Fukui 86 Evansville
Tokushima 85.2 Ft. Wayne
Sakai 48.2 Forth Worth
Hachioji 65 Galveston
Kumamoto 31.2 Grand Rapids
Isezaki 56.7 Sioux Falls
Takamatsu 67.5 Knoxville
Akashi 50.2 Lexington
Fukuyama 80.9 Macon
Aomori 30 Montgomery
Okazaki 32.2 Lincoln
Oita 28.2 Saint Joseph
Hiratsuka 48.4 Battle Creek
Tokuyama 48.3 Butte
Yokkichi 33.6 Charlotte
Uhyamada 41.3 Columbus
Ogaki 39.5 Corpus Christi
Gifu 63.6 Des Moines
Shizuoka 66.1 Oklahoma City
Himeji 49.4 Peoria
Fukuoka 24.1 Rochester
Kochi 55.2 Sacramento
Shimizu 42 San Jose
Omura 33.1 Sante Fe
Chiba 41 Savannah
Ichinomiya 56.3 Sprinfield
Nara 69.3 Boston
Tsu 69.3 Topeka
Kuwana 75 Tucson
Toyohashi 61.9 Tulsa
Numazu 42.3 Waco
Chosi 44.2 Wheeling
Kofu 78.6 South Bend
Utsunomiya 43.7 Sioux City
Mito 68.9 Pontiac
Sendai 21.9 Omaha
Tsuruga 65.1 Middleton
Nagaoka 64.9 Madison
Hitachi 72 Little Rock
Kumagaya 55.1 Kenosha
Hamamatsu 60.3 Hartford
Maebashi 64.2 Wheeling

In "Fox of War" McNamara confessò:

"LeMay mi disse: - "Se avessimo perso  saremmo stati perseguiti come criminali di guerra" - Penso avesse ragione e vorrei dire noi ci stavamo comportanto da criminali di guerra. LeMay riconosceva che quello che stava facendo sarebbe stato considerato immorale se la sua parte avesse perso. Ma che cosa rende un' azione non immorale se vinci ed immorale solo se perdi?"



approfondimenti:


http://gilgamesh1958.dyndns.info/lettura_Fog_of_War.html

http://cronologia.leonardo.it/storia/a1945w.htm

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=print&sid=3375

http://hnn.us/roundup/comments/10511.html

http://www.geocities.com/lemaycurtis/


fotografie


http://gilgamesh1958.dyndns.org/photo/